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" Il Vulture è un tesoro nascosto della Basilicata che si rivela in un bicchiere di vino "

Dal Vulture alla tua tavola

Il Vulture, antico vulcano spento, con i suoi contorni rappresenta un territorio eccezionale sia dal punto di vista paesaggistico e storico che dal punto di vista enologico.

Le sue sette cime montuose con i lussureggianti cerreti, faggeti e castagneti, e i suoi laghi formatisi nei due crateri vulcanici sono la cornice perfetta per il più esigente degli itinerari naturalistici alla scoperta di una varietà di ambienti, tra i più suggestivi dell’Italia Meridionale.

Altrettanto affascinante è la scoperta dei numerosi segni dell’uomo che in ogni epoca, a partire da quella preistorica, ha caratterizzato questi ambienti. Particolarmente interessante è la storia Medioevale di cui sono inconfondibile testimonianza i castelli, le imponenti abazie, dimora e crocevia di re, imperatori, papi e condottieri. L’imperatore Federico II, STUPOR MUNDI, scelse di vivere in tale territorio gran parte della sua nobile esistenza realizzando le sue più maestose dimore. Qui promulgò le COSTITUZIONES AUGUSTALES. Seppe anche godere di questo luogo eletto e della sua natura, girando per i boschi con i suoi falchi alla ricerca di prede per assecondare sicuramente la sua passione per la caccia ma anche per allietare le sue mense accompagnate dal REGALE e NOBILE vino del Vulture.

Gli ampi versanti collinari, originati e modellati dalle abbondanti e violente eruzioni laviche del pleistocene, sono un ambiente ideale dal punto di vista climatico e pedologico per il rigoglio della vite e dell’ olivo. Da millenni esse sono componenti inscindibili di questo paesaggio incontaminato, matrice di un mondo culturale unico fondato sui valori e le tradizioni di un mondo contadino.

L’AGLIANICO, antico nobile vitigno, origina in questi ambienti il suo omonimo vino reso ancor più regale da questo inimitabile TERROIR. Accanto a questo grande protagonista altri vitigni storici, la MALVASIA di Basilicata e il MOSCATO, fino a qualche hanno fa quasi scomparsi, vengono coltivati e vinificati dalla Cantina del Vulture, rappresentando la futura prospettiva della viticoltura ed enologica del Vulture.

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